Nuove evidenze cliniche per migliorare la previsione degli esiti nei pazienti con sindrome di Klinefelter
La sindrome di Klinefelter è la più frequente anomalia cromosomica maschile, spesso diagnosticata solo in età adulta, in occasione di valutazioni per ipogonadismo o infertilità. Una delle conseguenze più rilevanti è infatti la azoospermia non ostruttiva, che rende complesso il raggiungimento della paternità biologica.
Negli ultimi anni, l’introduzione della testicular sperm extraction (TESE) ha cambiato l’approccio clinico, offrendo a questi pazienti la possibilità di recuperare spermatozoi direttamente dal tessuto testicolare e accedere a tecniche di procreazione medicalmente assistita.
Un ampio studio multicentrico italiano ha analizzato i dati di centinaia di uomini con Klinefelter, valutando i fattori in grado di predire il successo del recupero degli spermatozoi. I risultati suggeriscono che alcuni parametri clinici e istologici possano migliorare la previsione degli esiti, permettendo un counseling più mirato e realistico.
Queste evidenze rafforzano l’importanza di un inquadramento accurato e multidisciplinare, offrendo nuove prospettive di trattamento a pazienti e coppie che affrontano il percorso della fertilità con Klinefelter.
L’articolo completo è disponibile e scaricabile gratuitamente fino al 23 ottobre 2025 tramite il link: